Scenografia
"Se in un bosco troviamo un tumulo, lungo sei piedi e largo tre, disposto con la pala a forma di piramide, ci facciamo seri e qualcosa dice dentro di noi: qui è sepolto qualcuno. Questa è architettura” (Adolf Loos).
LA CAPRA mette in scena le architetture primordiali, primitive, che costituiscono il principio delle comunità umane.
E ai prodromi della società c’è l’architettura del capro espiatorio, la creazione del colpevole e la sua uccisione.
È per questo che lo spettacolo si svolge interamente in natura, interagendo con la luce naturale del calar del giorno. Ed è per questo che la scenografia è costituita dall’ambiente naturale in cui viene allestito lo spettacolo.
Uno spettacolo sulla natura dell’uomo e sulla natura delle relazioni umane dove la lotta per la sopravvivenza è sempre sopraffazione, iniquità, ingiustizia.
LA CAPRA è resa, LA CAPRA è resistenza. LA CAPRA è quando la resa si trasforma in resistenza.
Più di ogni altra cosa LA CAPRA è un fatto pubblico, di piazza, che diventa un fatto privato. Perché in fondo, sotto sotto, siamo stati un pò tutti almeno una volta la capra e allo stesso tempo in fondo, sotto sotto, siamo stati tutti almeno una volta a puntare il dito contro qualcuno.




